giovedì 1 dicembre 2011

Risparmio energetico edifici: bonus 55%, nessuna proroga



4BONUS 55 NESSUNA PROROGA Risparmio energetico edifici: bonus 55%, nessuna prorogaRisparmio energetico edifici: nessuna proroga per il bonus 55%. Preoccupazione per le modifiche alla disciplina degli incentivi fiscali destinati a porte, finestre e vetrine: danni economici, non solo ambientali.
Il Consiglio Nazionale Architetti (Cnappc), dopo l’approvazione della legge Stabilità in cui non viene menzionata la proroga del 55%, ricorda l’importanza economica e ambientale della detrazione fiscale sulla riqualificazione energetica degli edifici. Un ruolo decisivo riconosciuto da tempo anche dall’Associazione costruttori (Ance). Infatti, nella lunga crisi delle costruzioni soltanto il comparto dell’innovazione e delle tecnologie rinnovabili registrano un trend positivo.
Pertanto, per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici, senza proroga, il bonus scadrà il 31 dicembre 2011. La denuncia arriva anche da FederlegnoArredo e Uncsaal, che avevano già espresso la loro preoccupazione per le modifiche alla disciplina degli incentivi fiscali del 55% destinati a porte, finestre e vetrine.
FederlegnoArredo e Uncsaal auspicano, quindi, che venga recepita dagli addetti ai lavori la necessità e l’urgenza di prorogare il 55%, conseguendo in questo modo un duplice obiettivo: recepire le indicazioni dell’Unione Europea in materia di risparmio energetico degli edifici e rassicurare tutta la filiera industriale italiana dei serramenti con un provvedimento fondamentale per la sua tenuta economica.
L’utilizzo del bonus – dice il Cnappc – ha contribuito a sostenere il settore dell’edilizia, che è quello che risente maggiormente della crisi e che si trova in condizioni di grandissima difficoltà con un consistente calo dei volumi di attività, dei fatturati e delle future prospettive lavorative. Contestualmente, il bonus del 55% ha inciso profondamente sul contenimento dei consumi energetici e, permettendo a soggetti privati di detrarre parzialmente i costi degli interventi, ha contribuito in modo rilevante all’emersione di molte attività altrimenti destinate ad alimentare il sommerso costituendo, di fatto, un efficace strumento di contrasto dell’evasione fiscale”.

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