sabato 31 dicembre 2011

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martedì 27 dicembre 2011

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giovedì 1 dicembre 2011

Spread Btp/Bund per un attimo sotto 450 punti, bene asta in Spagna


Spread Btp/Bund per un attimo sotto 450 punti, bene asta in Spagna

Di Francesca Gerosa

Lo spread tra i Btp decennali e i Bund tedeschi equivalenti scende sensibilmente e per un attimo si porta sotto quota 450 punti in seguito alla comunicazione dell'esito delle aste di bond spagnoli e francesi. Attualmente è a 456 punti, ma ha toccato un minimo a 446 punti. Al 6,82% il rendimento dei decennali e al 6,67% quello dei Btp biennali.

Gli analisti fanno presente che dal punto di vista squisitamente grafico il primo supporto da rompere è in area 460/450 punti base e naturalmente si potrebbe avere un forte miglioramento della percezione del "rischio Italia" se si riportasse verso i 300 punti base.

Poco fa il Tesoro spagnolo ha collocato tutti i 3,75 miliardi di euro previsti. In particolare, sono stati collocati 1,2 miliardi di Bonos con scadenza 2015, rendimento al 5,187% (dal 3,639% dell'asta precedente) e un rapporto di copertura (bid-to-cover) di 2,7 volte; 1,150 miliardi con scadenza 2016, rendimento al 5,276% e bid-to-cover a 2,8; 1,4 miliardi scadenza al 2017, rendimento al 5,544% dal 4,782% precedente e bid to cover al 2,7 dall'1,8 precedente.

Le richieste sono state molto elevate, mentre i rendimenti si collocano ai massimi degli ultimi 14 anni. Lo spread tra Spagna e Germania si è stretto a 377 punti base e quello tra Francia e Germania a 91 punti. Anche Parigi ha effettuato con successo un'asta consistente di bond su scadenze multiple. La domanda è stata solida e si è anche assistito a una attenuazione dei rendimenti in emissione.

"L'accordo delle banche centrali è stata una boccata di ossigeno per i mercati e ne hanno beneficiato soprattutto le banche europee. Anche i risultati delle aste spagnole sono state positive e hanno sottolineato un rendimento in crescita", ha affermato Emiliano Raponi, esperto di Mts, ai microfoni di Class Cnbc (televisione del gruppoClass Editori).

Per quanto riguarda lo spread "fare delle previsioni da qui al prossimo mese o ai prossimi giorni è difficile perché ci sono degli appuntamenti cruciali per l'area euro. Per quanto riguarda l'Italia lo spread è a livelli minimi rispetto a quello degli ultimi mesi. C'è un ritorno al rischio, alla fiducia e c'è un apprezzamento per la mossa delle Banche centrali", aggiunge l'esperto.

In pochi giorni, del resto, lo spread francese è sceso da 200 a 80 e quello spagnolo è passato da 480 a 370. La Bce farà anche dell'altro. "Ridurrà i tassi di altri 50 punti in breve tempo e concederà alle banche liquidità illimitata e di lunga durata, a due anni e forse anche di più", sostiene Alessandro Fugnoli, strategist di Kairos. "Quanto all'Eba, le sue regole sulla patrimonializzazione delle banche verranno probabilmente addolcite, anche se non di molto" e anche l'America farà la sua parte.

Vedendo profilarsi uno scenario diverso da quello di lutti e rovine che era andato scontando, il mercato si è improvvisamente accorto di avere poche azioni e poco rischio in generale. "Il panico da acquisto e la prossimità della fine dell’anno possono provocare un overshooting al rialzo", prosegue Fugnoli.

Nessuno, o quasi, è sovrapesato in questo momento. Nessuno, quindi è particolarmente contento di quello che sta accadendo o rischia di accadere. Comprare adesso, per di più, espone al rischio che un intoppo dell’ultimo minuto rompa il meccanismo di precisione che abbiamo ipotizzato, con conseguenze molto, molto pesanti.

Il rialzo iniziato potrebbe continuare fino a fine anno e prolungarsi in gennaio. Il suo limite verrà determinato dalla gravità della recessione europea. Dagli ultimi dati sono solo l’Italia e la Spagna a essere già entrate in recessione. La Germania, dopo una preoccupante flessione tra settembre e ottobre, sembra adesso in ripresa.

"Le prospettive per l’Europa mediterranea per la prima metà del 2012 non sono certo rosee, ma una ripresa dei corsi di Btp e Bonos potrebbe attenuare i problemi delle banche e limitare il credit crunch", prevede lo strategist di Kairos, secondo cui la volatilità delle borse resterà molto forte. Meno volatile sarà il cambio tra dollaro ed euro.

L'euro avrà bisogno di restare debole nei prossimi mesi ma il dollaro, con la prospettiva del Qe3, non si rafforzerà molto. "Chi vorrà stare alla finestra in T-Bill americani farà una scelta degnissima. Una buona quota di portafoglio su posizioni ultrasicure è consigliabile a tutti. Altre volte abbiamo visto episodi di crisi rientrare velocemente per poi tornare a manifestarsi in forma ancora più acuta poche settimane dopo", consiglia Fugnoli.

REAL ESTATE RIF VC 20

Risparmio energetico edifici: bonus 55%, nessuna proroga



4BONUS 55 NESSUNA PROROGA Risparmio energetico edifici: bonus 55%, nessuna prorogaRisparmio energetico edifici: nessuna proroga per il bonus 55%. Preoccupazione per le modifiche alla disciplina degli incentivi fiscali destinati a porte, finestre e vetrine: danni economici, non solo ambientali.
Il Consiglio Nazionale Architetti (Cnappc), dopo l’approvazione della legge Stabilità in cui non viene menzionata la proroga del 55%, ricorda l’importanza economica e ambientale della detrazione fiscale sulla riqualificazione energetica degli edifici. Un ruolo decisivo riconosciuto da tempo anche dall’Associazione costruttori (Ance). Infatti, nella lunga crisi delle costruzioni soltanto il comparto dell’innovazione e delle tecnologie rinnovabili registrano un trend positivo.
Pertanto, per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici, senza proroga, il bonus scadrà il 31 dicembre 2011. La denuncia arriva anche da FederlegnoArredo e Uncsaal, che avevano già espresso la loro preoccupazione per le modifiche alla disciplina degli incentivi fiscali del 55% destinati a porte, finestre e vetrine.
FederlegnoArredo e Uncsaal auspicano, quindi, che venga recepita dagli addetti ai lavori la necessità e l’urgenza di prorogare il 55%, conseguendo in questo modo un duplice obiettivo: recepire le indicazioni dell’Unione Europea in materia di risparmio energetico degli edifici e rassicurare tutta la filiera industriale italiana dei serramenti con un provvedimento fondamentale per la sua tenuta economica.
L’utilizzo del bonus – dice il Cnappc – ha contribuito a sostenere il settore dell’edilizia, che è quello che risente maggiormente della crisi e che si trova in condizioni di grandissima difficoltà con un consistente calo dei volumi di attività, dei fatturati e delle future prospettive lavorative. Contestualmente, il bonus del 55% ha inciso profondamente sul contenimento dei consumi energetici e, permettendo a soggetti privati di detrarre parzialmente i costi degli interventi, ha contribuito in modo rilevante all’emersione di molte attività altrimenti destinate ad alimentare il sommerso costituendo, di fatto, un efficace strumento di contrasto dell’evasione fiscale”.

Soldi: Calano le tredicesime, i consumi natalizi subiranno un colpo mortifero?



Calano le tredicesime, i consumi natalizi subiranno un colpo mortifero?
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La tredicesima (per quei lavoratori e pensionati che hanno ancora la fortuna di averne diritto) è un'autentica boccata d'ossigeno. Da sempre consente di avere quelle risorse in più per far fronte a spese urgenti ed inderogabili, ma anche per dare impulso in maniera decisa ai consumi del periodo natalizio. I più giovani lo sanno perfettamente: si tratta di uno strumento in rapida estinzione non essendo prevista per tante nuove tipologie di lavoro precario.
La conferma arriva numericamente da quest'anno: per la prima volta in 20 anni in Italia calerà il monte tredicesime. La somma di quelle spettanti a lavoratori e pensionati sarà di 35 miliardi di euro (-0,8 miliardi, con un ribasso del 2,2% rispetto al 2010). Nello specifico il calo riguarderà tutte le categorie, con proporzioni differenti: 10,20 miliardi ai pensionati (-1,92%); 9,20 miliardi ai lavoratori pubblici (-1,07%); 15,6 mld (-3,10%) ai dipendenti privati.
Se i soggetti che ne hanno diritto sono sempre meno è ovvio che il monte cali, ma secondo le associazioni dei consumatori l'effetto sarà devastante in particolare per i consumi. Secondo Elio Lannutti di questi 35 miliardi soltanto il 20,2% sarà realmente nella disponibilità di pensionati e lavoratori una volta sottratte tutte quelle scadenze fiscali e non (tasse, bolli, rate e bollette) ed è presumibile che gran parte di questi soldi non verranno spesi tenendo conto dell'incerta situazione economica. Il risultato? Un nefasto -6.9% dei consumi natalizi, un'altra mazzata per il commercio e per le entrate fiscali che ne derivano.
Scritto da Mario Marcello Forte, lunedì 28 novembre 2011 alle 22:26:47.



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Soldi: BTP-Day: un successo senza precedenti



BTP-Day: un successo senza precedenti
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Gli italiani dimostrano di credere, più di quanto non si potesse immaginare, alla solidità finanziaria del nostro paese. Il Btp-Day, un'iniziativa dell'ABI per promuovere l'acquisto di titoli di stato che prevedeva la possibilità di sottoscrivere contratti senza dover pagare alcuna spesa di negoziazione, è stato un successo, oltre le più rosee aspettative. Sono stati in tanti fra i piccoli investitori a scegliere proprio la giornata di ieri per acquistare Bot e Btp, in proporzione moltissimi guardando al numero di prenotazioni che erano arrivate nei giorni scorsi nell'ambito di questa iniziativa.
Sul Mot, il Mercato dei Titoli di Stato, sono stati registrati 86.681 contratti e un controvalore pari a oltre 2,7 mld. Di questi ben 80.962 contratti e 2,5 miliardi erano sui titoli di Stato italiani. Le media del mese di novembre 2011 si era attestata a quota 39.500 contratti giornalieri, un aumento del 100%.
Il titolo più scambiato è stato il Bot con scadenza 31 maggio 2012 (247 milioni di euro di controvalore) seguito da Btp Agosto 2013 con 137 milioni. D'altra parte i rendimenti, complice l'instabilità finanziaria, sono molto vantaggiosi, ma si tratta comunque di una mole di acquisti che dimostra come non sia così elevato il timore di un default in tempi brevi per il nostro paese proprio in una giornata nella quale dall'agenzia di rating Moody's è arrivato un allarme in questo senso. Alla fine prevarrà la fiducia patriottica o la malefica speculazione finanziaria?
Scritto da Mario Marcello Forte, martedì 29 novembre 2011 alle 09:00:03.



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