sabato 9 giugno 2012

Imu, nessuna proroga si paga il 18 giugno



 


Non ci saranno proroghe sul versamento dell'Imu. La prima rata della nuova tassa sugli immobili andrà pagata entro il 18 giugno.

09/06/2012 - Non ci saranno proroghe sul versamento dell'Imu. La prima rata della nuova tassa sugli immobili andrà pagata entro il 18 giugno. "Ciò che dovevamo fare per l'Imu lo abbiamo fatto", ha detto il vice-ministro dell'Economia, Vittorio Grilli, anticipando quanto un comunicato ufficiale del ministero ha confermato successivamente. E' slittato, invece, al 9 luglio il pagamento delle imposte dei redditi di Unico per le persone fisiche e per le società sottoposte agli studi di settore.Per i contribuenti, comunque, sarà un'estate calda, anche se si considerano le sole tasse locali. La stangata sulle famiglie - secondo uno studio della Uil - che arriverà dall'Imu insieme alle altre imposte locali e comunali potrebbe essere in media per una famiglia con una seconda casa di oltre 1.400 euro con un picco di 3.000 euro a Roma e oltre 2.500 a Bologna e Milano. In media il versamento potrebbe essere di 177 euro a famiglia per l'Imu sulla prima casa, 865 per la seconda casa, 143 euro di addizionale comunale Irpef per contribuente, 220 per la Tarsu (la media è fatta su una famiglia monoreddito). Nel 2012, secondo lo studio, le aliquote Imu sulla prima casa aumentano mediamente del 12% rispetto all'aliquota base; quelle per la seconda casa del 25,9%, sempre sulle aliquote base; le Addizionali Comunali Irpef dell'11,2% rispetto allo scorso anno; quelle per la Tarsu del 2,7% rispetto al 2011.
"E' evidente - afferma il segretario confederale Guglielmo Loy - che il carico fiscale nel nostro Paese è insopportabile, soprattutto, per coloro che fanno fino in fondo il proprio dovere: i lavoratori dipendenti e pensionati". La Uil chiede che l'Imu sia corretta e migliorata ma sottolinea anche che si fa un rumore enorme su questa imposta mentre passa sotto silenzio la tassa locale più penalizzante per i lavoratori e pensionati, l'addizionale Irpef.
"Le Amministrazioni locali - sottolinea la Uil - sono state efficienti e veloci: ma nel cogliere al volo la possibilità di rimpinguare le casse comunali aumentando le tasse. Lo hanno fatto, tra i 107 capoluoghi di provincia, 21 per Imu prima casa, 46 per Imu sulla seconda, 19 per l'addizionale, 23 per la Tarsu. La città nella quale si registra il versamento medio più alto per l'Imu per la prima casa è Roma con 639 euro a fronte dei 427 di Milano i 409 di Bologna, i 323 di Torino e i 303 di Napoli. Ma la vera batosta sarà per l'Imu sulla seconda casa con una media di 1.885 euro a Roma, 1.793 a Milano, 1.747 a Bologna e 1.426 a Firenze. L'Imu dovrebbe portare nel complesso nelle casse statali e comunali 3,5 miliardi di euro per la prima casa e 18,9 miliardi per la seconda casa. Per l'addizionale comunale Irpef ci si aspetta un gettito di 3,4 miliardi mentre dalla Tarsu-Tia ci si aspettano 7,4 miliardi di euro.
CGIA, PESERA' PER 62% SU FAMIGLIE E 38% SULLE IMPRESE - Il 62% del gettito previsto dall'applicazione dell'Imu sarà in capo alle famiglie italiane, il restante 38%, invece, graverà sulle attività economiche. I conti li ha fatti la Cgia di Mestre che ha cercato di capire come sarà suddiviso il gettito derivante dall'applicazione della nuova imposta sulle abitazioni e sui beni strumentali. Rispetto ai 21,4 miliardi di euro di gettito attesi dal fisco italiano, la simulazione della Cgia è avvenuta su un ipotetico gettito complessivo pari a 18,4 miliardi di euro. Quest'ultimo importo diverge da quello ufficiale per il fatto che i calcoli sono stati effettuati senza considerare il gettito proveniente dai terreni, dagli immobili situati nelle province autonome di Trento/Bolzano e da tutte le tipologie di immobili con vocazione potenzialmente "no profit". Pertanto, su un gettito totale stimato dalla Cgia pari a 18,4 mld, 3,1 mld saranno in capo ai proprietari di prima casa (pari al 17,2% del totale), 8,2 mld peseranno sui proprietari di seconde e terze case (44,8% del totale), mentre gli imprenditori dovranno pagare poco più di 7 mld(38% del totale). "In una fase recessiva che in questi ultimi tempi ha contratto ulteriormente i consumi - dichiara Giuseppe Bortolussi segretario della Cgia di Mestre - l'applicazione di questa nuova imposta inciderà non poco sui bilanci delle famiglie e delle imprese, con gravi ripercussioni su tutta l'economia. Visto che il Governo si è riservato la possibilità di modificare le aliquote entro il 10 di dicembre, auspichiamo che lo faccia quanto prima, alleggerendo il carico fiscale sui contribuenti italiani che mai come in questo momento necessitano di aiuto"


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